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                                                      AZIONE

 

V'e solamente una scena che ha come sfondo la chiesa di BARSENTO e il paesaggio naturale; comunque il fulcro dovrebbe essere la tavola rotonda che simboleggia il luogo atemporale in cui vi sono i protagonisti, ossia il Sarnelli, Morea, Vinaccia, Bartaux, Gioia, Notarnicola, La Forgia, D'Andria, Bertelli, Tateo, Tavolaro e l'Arcangelo Michele.

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( Vocìo generale, c'è tanto fumo e d'un tratto entra l'Arcangelo Michele )

MICHELE:               E insomma !....... Cos'è questo rumore ? E questa tavola rotonda ? (con aria                                  stupefatta). Non sarà mica una diavoleria questa, vero ? Ditemi di no!

SARNELLI:              Mai oseremmo! E poi, proprio io che................

MOREA:                   Smettiamola d'accattivarci i numi.................

SARNELLI:               Come?

MICHELE:                Ora basta! Smettetela un po' tutti! Qualcuno potrebbe farmi la cortesia  di                                  spiegarsi , ricordandosi che si è dove si è, dopo tutto?

VINACCIA:              A proposito........ se si è al di là delle verità, non sarebbe possibile conoscere                                  finalmente....

MICHELE:                 (Sorridendo)Sarebbe! Sarebbe! Ma non si vuole che sia così .

VINACCIA:               E' una  fatica riordinare!    O avanzare ipotesi..... forse tutto è oggetto del                                   "Suo"scherno !?

MICHELE:               (Con atteggiamento ironico) Si sollazza con i vostri sforzi, neh? E' questo che                                  credete?

BARTAUX:               Converrebbe tacere se questa vorrebbe essere una stoccata?

MICHELE:                  OOh! ..Avete capito... Ed " Egli" lo apprezza. Per Lui cosa volete che sia                                   la storia! O le verità che questa non ha saputo svelare? Cosa volete che                                   sia per Lui il vostro cinismo di fronte ai casi che, della storia, hanno con                                   sè anche - ma non solo-delle cose molto spiacevoli?Voi, così piccati di                                   plausibilità, presuntuosi dinanzi al fatto sul quale siete pur coscienti di                                   non poter convenire ad una tesi veritiera; come avete potuto, con le vostre                                   elucubranti e pur intelligentissime opere, dimenticare questo?

SARNELLI:               Spero che mi venga perdonato questo intervento, ma non posso tacere:                                   Noi siamo solo degli spettatori, meglio, degli osservatori; non credo che                                   un moralista abbia mai tentato una logica, così come un filosofo una morale;                                   e sono compiti che non ci spettano, al contrario del nostro distacco,mirante                                   al mero rubricare!

MICHELE:                 ( con aria triste) Ho fallito nel mio intento. Ma è comprensibile: non sarà                                    mai alla  vostra portata. Ed è inutile che io ritenti......perciò andate avanti...                                   (ed esce).

SARNELLI:              Piuttosto altero, eh!......Va be'..... Riprendiamo dunque.......ma con calma.                                   Con calma,chiaro?

BARTAUX:               Già, dovremmo calmarci un pò tutti e ricapitolare ordinatamente. E bando                                   alle ciance!

SARNELLI:               Dicevo.............fui io, vescovo di Bisceglie del17° secolo, ad avanzare la prima                                   delle ipotesi sulle origini di Barsento: il duce Tulliano, per volere del papa                                   S. GREGORIO Magno, edificò questa badia con i monaci di Sant' Equizio.                                   Correva l'anno 591, in piena guerra gotica...........

GIOIA:                     Ed io non potrei non avvalorare questo, aiutato dalla tesi del vescovo nocese                                   Cassano; ma anche in base all' "Abbatium italiae brevis notitia" del Lubin.

SARNELLI:              Bene!

GIOIA:                    Va detta anche la mia: credo che il termine "Barsento" derivi da "Assumpta "                                  che pronunciavasi "Assienta", poi "Varsienta" e così infine " BARSENTO";                                  anche perchè il culto di Santa Maria Assunta era molto praticato nel medioevo,                                  no!?

SARNELLI:             Volendo.

GIOIA:                    Essendo!......................un luogo di raccolta per contadini e pastori.                      

                                 (a questo punto, delle scene di vita contadine porranno in evidenza le tradizioni                                   artigianali e culinarie che faranno da pretesto per una interazione dello spet-                                   tatore conla manifestazione; è prevista quindi la degustazione dei prodotti                                  locali. Dopo una pausa di trenta minuti, potrà riprendere la discussione).

 

GIOIA:                      ........ma fu distrutto dai Mottolesi nel 1040 e le genti superstiti dettero vita,                                     rifugiandosi al CASTELLUM NUCUM, all' università delle Noci.

MOREA:                    Io sarei d'accordo sulla paternità di Barsento attribuibile ai monaci di                                   Sant' Equizio, ma ho qui con me delle carte che testimoniano la vita nel                                   casale ben oltre il 1040 (Cioè, l'anno della distruzione da parte dei Saraceni).

BARTAUX :              Per me è riscontrabile  una somiglianza ,per quanto riguarda l' applicazione                                    della pietra a secco, con delle chiese della Scozia e della Gran Bretagna.                                  Quindi accetto la teoria sull' origine di Barsento nel 6° secolo dopo Cristo.

                                           (QUI SCORRONO ,PROIETTATE ,LE FOTO DELLE RELATIVE CHIESE)

NOTARNICOLA:        Guardate!(rivolto verso la chiesa) Non è la piu' nobile applicazione                                    dello stile trullesco? ............E' da dire che questa fu decisiva per                                    l' evangelizzazione dei Murgesi pagani!

LAFORGIA:               ( acceso) Posso dire la mia, se permettete?....

 NOTARNICOLA:     ( Sbuffando) Avanti.                         

LAFORGIA:                S'era detto di ricapitolare!......Dunque.....credo che il termine "Barsento" derivi                                    dall' illirico BARS, ossia "ALTURA", ed ENT,"POPOLAZIONE".                                   "POPOLAZIONE D'ALTURA", Iapigi, quindi!

D'ANDRIA:               Sarà pur riconoscibile qualche elemento autoctono,ma si deve dare importanza                                   all'8°secolo quando fu costruita come monumento di tradizione Longobarda.                                   Provate ad osservare alcune chiese della Campania o della Sardegna, poi                                   ditemi.........

BERTELLI:                Dirle cosa? Che il piccolo protiro non è contemporaneo alla costruzione ma                                   aggiunto quando fu eretto il campanile a vela, cioè in un secondo momento?                                   Che quella zona absidale di cui la centrale, che ha una finestrella quadrata,                                   altro non può se non farci pensare a costruzioni romaniche di tipo rurale,                                   piuttosto che Longobarde?

(ATTRAVERSO UN SISTEMA DI SCORRIMENTO SISTEMATICO, GLI SPETTATORI SARANNO CONDOTTI ALL'INTERNO DELLA CHIESA PER POI  RIPORTATI AL LORO POSTO.  QUESTO DOVREBBE AVVENIRE IN       MEZZ' ORA; E NEL FRATTEMPO  SARANNO VENDUTI O REGALATI  ALCUNI GADGETS AI RAGAZZINI.E' OVVIA PERCIO' LA PRESENZA DI UNA ORGANIZZAZIONE DI SECURITY CHE GARANTISCA IL MASSIMO ORDINE DURANTE LO SPOSTAMENTO, E UNA GUIDA CHE RIPRENDA A GRANDI LINEE QUELLO CHE GLI STORICI HANNO DETTO. DOPO UN' ULTERIORE RINFRESCO PER RENDERE IL TUTTO MENO PESANTE POSSIBILE, RIPRENDERA' LA DISCUSSIONE)

 

D'ANDRIA:              Mia cara signorina , piu' decisa però! O zitta del tutto.

BERTELLI:                Come?!

D'ANDRIA:              All' inizio, durante la furibonda lite, m'è parso di udirti profferire un'altra                                   tua tesi, vero?                                                                                             BERTELLI:                (Arrabbiata) Se mi dà il tempo! ......e poi mi dia del lei, per favore! Non deve                                   approfittarsi del fatto che sono una donna!

D'ANDRIA:              E che donna!

BERTELLI:                Continua? Mi tratti con le pinze, cafone!

TATEO:                    Quando  smetterete di inveirvi contro,potrei conoscere anch'io quest'altra tesi? 

BERTELLI:                Fosse stato per me!.....

TATEO:                    (Scocciato)Allora......si sbriga?

BERTELLI:                Debbo ringraziarla per il "lei", ma non altrettanto per l'impazienza. Dicevo....                                   .....In seguito ad altri studi che ho effettuato, posso affermare che l' edificio                                  fu costruito in ambito medievale intorno all'11°-12° secolo, e non in epoca                                  altomedievale! ....E lei,Tateo,perchè non ci rende degni della sua porziuncola                                  di verità? Ci faccia ascoltare la sua rimenata in proposito! Ci renda disposti                                  a volerla ascoltare, però.

TATEO:                    Voi beccate troppo, per i miei gusti,signorina. Adesso, non per fare le veci di                                  S.Michele........                                                                                                          

                                      (esce tanto fumo, ed entra S.Michele)

S.MICHELE:            Sono tirato in causa! Qualcuno comincia a comprendere finalmente.

TATEO:                  Anche che è giusto origliare?

S.MICHELE:            Io sono stato d'aiuto a te che sei un ospite qui, ricordalo.

TATEO:                  Già, è vero..............penso che sia stata molto significativa la presenza di un                                dipinto che ti raffigurava, tenuto in speciale onere dai Longobardi.Per cui                                è giusto ciò che dice il D'Andria.

S.MICHELE:           Ero un po sciupato però...........

TATEO:                 Tirando le somme: tenendo presente la situazione della Puglia in epoca                                bizantina, se Barsento fosse esistita, sarebbe stata costruita secondo i                                canoni dell'arte che quegli proponevano; e difficilmente i monaci di                                Sant'Equizio sarebbero giunti in Puglia a quell'epoca, perchè l'istituzione,                                presente soprattutto in Abruzzo, ebbe una dimensione locale.                                E non è vero inoltre che le tre absidi appartengono alla costruzione                                originaria o, come dice la Bertelli, furono aggiunte in epoca successiva.

BERTELLI:             Cospirate contro di me?

TAVOLARO:           Ma per favore! La smetta di essere infante!

BERTELLI:             Eccone un altro! Se si vuole parlare della propria tesi, si potrebbe farlo                                senza che ogni mia singola parola diventi l'adito! Perciò parli pure, e non                                importa se quello che dice è giusto o sbagliato; l'importante è che non mi                                si venga fatta la predica.

TAVOLARO:           E' giusto che io parli, prima di tirare le somme come dice il Tateo così                                presuntuoso!

BERTELLI:             Giusto!

TAVOLARO:           Già.........un particolare: la chiesa di Barsento non è orientata, ma situata                                a 15 gradi a nord!

BARTAUX:             Possibile?

TAVOLARO:           E'possibile che io avanzi delle ipotesi. E' possibile. Ciò conferma che                                anticamente esistevano degli ordini monastici autonomi da Roma, che                                orientavano le chiese verso i solstizi anzichè verso gli equinozi.

SARNELLI:            Un errore, forse!

TAVOLARO :          Forse anche le sue, di ipotesi. Che ne dice?

S.MICHELE:           Io dico che forse lei è il piu' ragionevole, qui.

MOREA:                 E io invece dico che lo è per accattivarsi........

S.MICHELE:          (ARRABBIATO) La smetti con questa storia?

TAVOLARO:           Lei, caro Morea, si è già espresso, quindi stia zitto!

MOREA:                 Smettano le sue supposizioni,piuttosto!

TAVOLARO:           Supposizioni! Tutto, qui è supposizione. Fate scomparire quella alterigia                                dai vostri volti, altrimenti lo farò io!

MOREA:                 Ah si? E come? Mifaccia vedere!

TAVOLARO:           Brutto..............(gli si avventa contro).

S.MICHELE:           Tavolaro! Da te non me lo sarei mai aspettato!

(c'è tanto fumo e tutti finiscono per azzuffarsi. A questo punto verrà calato sul sipario un enorme telone sul quale verrà proiettato questo discorso che dovrà essere recitato da una voce fuori campo, contemporaneamente: l'ironia adoperata in questa messa in scena non vorrebbe essere un mezzo per esautorare gli studi di storici riveriti; quanto il pretesto per mettere in risalto l'atavica sopportazione -congenita probabilmente- della gente di questo paese.  Il concatenamento dei casi (la storia) deve essere materia di studio di tutti insieme al senso precipuo che si dovrebbe comprendere appunto con uno studio piu'  riflessivo:ricordarsi soprattutto degli aspetti negativi legati alla strumentazione a noi giunta; quindi è bello osservare tutte le impronte antiche, ma è opportuno pensare alle innumerevoli fatiche sostenute nel corso dei secoli dal Pugliese. Non ce ne vogliate se, per "dire" questo, si è utilizzata la satira che altro scopo non ha, e non ne ha mai avuto, se non quello di rendere cognito proprio quello che con un linguaggio piu' recepibile, deve essere assolutamente compreso.                                   

                                                                                                    Fasano Giuseppe                                                                                                       Suma    Cataldo

                                                                 

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